RICONOSCERE GESU' NEI PROFUGHI
Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finchè non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo". Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto.
Tutti siamo esposti quotidianamente alle immagini che ci mostrano la ferocia e la violenza a cui sono costrette migliaia di persone in tutto il mondo; che vivono in paesi dilaniati dalla guerra e dai conflitti. Così ormai guardiamo a loro con indifferenza, con superficialità, tanto da trattare con ostilità chi cerchi un approdo sicuro nelle nostre terre, dimenticandoci noi per primi quanta speranza possa generarsi da un piccolo gesto di umanità e accoglienza.
SOSTIAMO CON I RAGAZZI
Viviamo in tempi difficili, siamo tutti connessi, tutti reperibili eppure mai come ora si sente forte il senso della solitudine nelle persone. In particolare i ragazzi, di natura aperti e recettivi, sono sottoposti alcune volte a carichi di aspettative e responsabilità esagerate oppure a disinteresse e troppa libertà che li porta a crescere senza i dovuti limiti. Noi genitori e adulti tutti della comunità spesso non riusciamo a dare loro esempio di vita buona e felele a Gesù.
LA COMUNITA' PER IL FUTURO DEI BAMBINI
Dal vangelo di Matteo: "Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me. (18,5)
Nelle parole di Gesù si avverte un appello ad accogliere i più piccoli e la nostra comunità in questo tempo è particolarmente coinvolta in questo impegno.
Nella scuola dell'infanzia abbiamo vissuto le prime esperienze di gioco, di amicizia, di scoperta del mondo che ci circonda, che hanno lasciato un segno indelebile nella vita di ciascuno. Momenti unici e irripetibili che tutti portiamo nel cuore con un po' di nostalgia per una vita spensierata e gioiosa.
Dare alle generazioni future l'opportunità di vivere l'esperienza nella scuola materna non è solo doveroso, è un gesto responsabile di affetto. Per questo la nostra parrocchia, che ha sempre creduto nell'importanza del servizio educativo a sostegno delle famiglie, si è impegnanta con generosità a realizzare un'importante ristrutturazione dei locali per agevolare la crescita sei bambini.
LA DONNA
E siccome insistevano nell'interrogarlo, Gesù, alzò il capo e disse: " Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei".(gv. 8,7)
Dal brano del vangelo ci rendiamo conto che la situazione della donna non è molto cambiata in duemila anni di storia, infatti si tende ancora oggi a giudicarla e a colpevolizzarla, come unica responsabile di certi eventi negativi, nonostante tanti fatti vengano compiuti in due. Quante donne ogni anno vengono uccise per gelosia o sono soggette a maltratamenti e stalking per una relazione che finisce. Ma per Gesù, che conosce l'animo umano, bastano poche parole per allontanare chi si permette di giudicarla, costringendo tutti quelli di allora, ma, anche di oggi, a riflettere su noi stessi e sulle nostre intime debolezze.
La donna del vangelo rappresenta la donna di oggi nei suoi molteplici ruoli.
E' la donna che lavora, la madre che cresce i figli, la sposa che condivide un progetto di famiglia col suo compagno, è la nonna che accudisce i nipoti, la donna consacrata, o la volontaria che presta la sua opera per il bene altrui. Ma soprattutto è una creatura preziosa agli occhi di Dio che fa parte del progetto di salvezza per cui Gesù è venuto sulla terra a morire, per poi risorgere glorioso con quelli che credono in Lui.
VOCAZIONI
Dal vangelo di Matteo: "Il giovane disse: tutte queste cose, non uccidere - non commettere adulterio - non rubare - non testimoniare il falso - onora il padre e la madre - ama il prossimo tuo come te stesso, le ho osservate: Che cosa mi manca?
Gli disse Gesù: se vuoi essere perfetto, va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi!
Udita questa parola, il giovane se ne andò triste; possedeva infatti molte ricchezze. (19,20-22)
Leggendo questo brano del vangelo mi viene spontaneo dire che ho rispettato anch'io, in linea di massima, questi comandamenti e quindi dovrei sentirmi in pace con la mia coscienza, ma Gesù mi chiede di più: spogliati di tutto e seguimi.
Spogliati delle certezze acquisite, delle facili illusioni, della presunzione dei giudizi troppo affrettati
Seguimi: di fronte a questa richiesta di Gesù devo avere la certezza e la fiducia che sono in buone mani. Un Gesù che ha vinto la morte e ha disegnato per me una vita nuova. Un Gesù che vuole la mia felicità. Per questo non se ne sta con le mani in mano": prende le mie: mi rialza, mi accompagna e cammina con me.
C'è un'altra certezza che questa volta chiama in causa la mia responsabilità: se Gesù non sta con le mani in mano, mi chiede di fare altrettanto. Ecco che anch'io divento mani di Gesù. Divento strumento importante per il suo progetto di salvezza.
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